Termogenica come strumento per ridurre la massa grassa

Introduzione

La combinazione di eccessi alimentari e stile di vita sedentario promuovono l'aumento di peso e l'obesità con tutte le conseguenze che ne derivano. Nella continua lotta all'obesità e ai disturbi ad essa correlati, diverse strategie si sono dimostrate utili nell'attivare la termogenesi del tessuto adiposo bruno (BAT) e il dispendio energetico di tutto il corpo (EE24h), sfruttando l'attivazione del sistema nervoso simpatico (vedi dispositivo PPG Stress Flow - Biotekna), come l'attività fisica, l'esposizione al freddo per brevi periodi, l'uso di alcune classi di sostanze chimiche, tra cui gli agenti termogenici, la supplementazione con specifiche vitamine e minerali e un'adeguata nutrizione (vedi TAM: Terapia Alcalinizzante e Metabolica per il recupero della sintomatologia vaga e aspecifica - MUS).

Termogenici

La termogenesi è un processo di conversione delle calorie dei nutrienti in energia termica essenziale per l'omeostasi del corpo ovvero per la termoregolazione, il mantenimento del metabolismo e il controllo del peso corporeo. Sono stati studiati diversi agenti termogenici tra cui la caffeina, la p-sinefrina (estratto di arancio amaro), la capsaicina e l'acido clorogenico (estratto di chicco di caffè verde) [29].

Capsinoidi
La capsaicina e dei suoi analoghi non piccanti (capsinoidi) sono sostanze che aumentano il dispendio energetico e promuovono la diminuzione del grasso corporeo; in particolare i capsinoidi attivano la termogenesi del tessuto adiposo bruno (BAT) e il dispendio energetico di tutto il corpo (EE24h) [30]; a conferma di ciò, in uno studio effettuato su uomini sani di età compresa tra i 20 e i 32 anni, la misurazione del dispendio energetico del corpo e della temperatura della pelle sono aumentati dopo l'ingestione orale di capsinoidi (9 mg) grazie all'attivazione del BAT [31,34]; il meccanismo d'azione atraverso cui viene attivato il tessuto adiposo bruno (BAT) è legato al fatto che i capsinoidi attivano il canale TRPV1 che si trova nel tratto digestivo superiore che porta ad un aumento dell'attività del nervo simpatico verso il BAT.

Caffeina
La caffeina ha dimostrato aumentare il dispendio energetico con effetto dose-dipendente e, nonostante alcuni dati contrastanti, è generalmente accettato che la caffeina stimoli efficacemente il sistema nervoso centrale (stimolazione impulsiva del sistema nervoso simpatico) e aumenti il tasso metabolico [33].

Esposizione al freddo

Il tessuto adiposo bruno (BAT) viene attivato dall'esposizione acuta al freddo; questo tipo di tessuto adiposo è un regolatore del dispendio energetico e del grasso corporeo pertanto rappresenta un bersaglio promettente nella lotta contro l'obesità e i disturbi ad essa correlati [32]. In uno studio, il cui scopo era quello di confrontare l'utilizzo dei substrati durante l'attività fisica svolta rispettivamente in ambiente freddo e caldo, è risultato che il dispendio energetico totale e l'utilizzo di grassi durante l'esercizio è stato superiore in ambiente freddo [35].

HIIT

Le ultime ricerche indicano chiaramente che l'High Intensity Interval Training (HIIT) può essere più efficace nel ridurre il grasso sottocutaneo, il grasso addominale e l'IMAT rispetto ad altre tipologie di esercizio. Si è visto che una regolare attività di HIIT è in grado di ridurre significativamente la resistenza all'insulina e aumentare la capacità della massa muscolare scheletrica di ossidare gli acidi grassi [36]. Inoltre, l'attività fisica stimola la produzione di irisina, ormone in grado di operare il meccanismo molecolare detto “effetto browning” cioè di conversione della cellula adiposa bianca in beige e, soprattutto nel caso dell'attività di HIIT, porta ad un'adeguata attivazione del sistema nervoso simpatico; è stato anche dimostrato che l'esercizio fisico in combinazione con l'esposizione al freddo è fondamentale per stimolare il BAT.

Vitamine e Metabolismo energetico di carboidrati, lipidi e proteine

Le vitamine svolgono un ruolo essenziale nelle reazioni che riguardano il metabolismo di proteine, lipidi e carboidrati: il metabolismo lipidico viene influenzato da vitamine come la vitamina B1 (tiamina) [1] così come dai folati e dalle vitamine B6 e B12; la carenza di queste vitamine ha un effetto eterogeno determinando un significativo aumento della deposizione di lipidi nell'avventizia dell'aorta [2]; studi effettuati sull'attività della vitamina B6 hanno rivelato che la somministrazione ad alte dosi di piridossina in individui alimentati con una dieta ad alto contenuto di grassi e di colesterolo determina la diminuzione della concentrazione di lipidi [3,4,5]. La riboflavina (B2) viene trasformata in coenzimi che sono coinvolti nella sintesi degli acidi grassi mentre la vitamina C è in grado diminuire significativamente i valori di colesterolo nel siero e favorire la trasformazione del colesterolo in acidi biliari [6,7]. La niacina può essere molto efficace al fine di ridurre LDL, colesterolo e trigliceridi e di aumentare i valori di HDL: è stato riscontrato che la sua somministrazione in combinazione con farmaci ipolipemizzanti (ad esempio, sequestranti degli acidi biliari) ha ridotto l'incidenza di eventi cardiovascolari e ha rallentato la progressione delle lesioni coronariche [8,9]. Le vitamine del gruppo B sono essenziali anche per il metabolismo dei carboidrati, infatti contribuiscono a convertire i carboidrati in energia (ATP) [10]: un deficit di vitamina B1 (tiamina) determina complicanze simili a quelle che si manifestano nella sindrome metabolica come la disfunzione endoteliale. La somministrazione di tiamina, in soggetti carenti, può prevenire la formazione di sottoprodotti nocivi del metabolismo del glucosio, ridurre lo stress ossidativo e migliorare la funzione endoteliale [11], mentre la somministrazione di vitamina B12 abbassa la glicemia. Le vitamine del gruppo B sono coinvolte anche nel metabolismo proteico: molte reazioni amminoacidiche dipendono dalla presenza di vitamina B6, poiché questa vitamina interviene nel trasporto degli aminoacidi alle cellule, coadiuva nella costruzione di aminoacidi insieme ad altri enzimi ed è interessata nella sintesi e nel metabolismo di colina, metionina, serina, cisteina, triptofano e niacina [12,3]. Il folato è un altro nutriente essenziale coinvolto in molti processi metabolici tra cui la formazione di aminoacidi e la sintesi di nucleotidi (DNA) [14].

Minerali e metabolismo

Tra i minerali implicati nel metabolismo dei carboidrati troviamo zinco [15,16], rame e cromo. Una carenza alimentare di zinco influenza negativamente l'utilizzo del glucosio: una sua carenza nella dieta durante la gravidanza influisce sullo sviluppo del feto e sul metabolismo dei carboidrati. Una dieta povera di rame causa una ridotta risposta insulinemica, pertanto l'utilizzo del glucosio da tessuti periferici e il rilascio di insulina possono esserne influenzati [17,18]. Il cromo è un nutriente essenziale coinvolto sia nel metabolismo dei carboidrati che in quello dei lipidi: le ricerche in tal senso dimostrano che questo minerale è in grado di migliorare la sensibilità all'insulina ed è efficace nel ridurre i lipidi nel sangue [19,20,21].

Altri composti ad azione energetica

Il coenzima Q10 (CoQ10) è una molecola organica utile per la produzione di energia [28], un suo deficit determina sia disturbi della catena respiratoria, che portano ad alterazioni nel metabolismo energetico, sia la diminuzione del potenziale di membrana mitocondriale che a sua volta induce apoptosi. L'L-carnitina è un altro fattore importante per il metabolismo energetico cellulare. È diffusa in tutto l'organismo ma le principali concentrazioni si trovano nel tessuto metabolico più attivo, come il miocardio e il muscolo scheletrico. L'L-carnitina è indispensabile per il trasporto degli acidi grassi a lunga catena attraverso la membrana mitocondriale interna fino al loro sito di ossidazione, dove avverrà la produzione di energia sotto forma di ATP; una delle conseguenze più importanti della carenza di carnitina si manifesta con l'alterazione delle vie metaboliche che portano alla produzione di energia [22,23,24].

Controllo del carico glicemico

Uno stile di vita che comprenda una dieta a basso carico glicemico si è dimostrata in grado di migliorare i profili di rischio metabolici in uomini e donne: ci sono sempre più studi che riportano come diete a basso carico glicemico siano in grado di prevenire il diabete e le malattie cardiovascolari [6,27]. Il massimo carico calorico energetico dovrebbe essere collocato tra le ore 6 e le ore 9 del mattino cioè nell'acrofase del cortisolo che coincide nella massima attività degli ormoni tiroidei (vedi TAM: Terapia Alcalinizzante e Metabolica per il recupero aspecifico della sintomatologia vaga aspecifica - MUS); tale strategia è utile sia per affrontare meglio i carichi della giornata sia perché lo stimolo insulinemico permette il rilascio del testosterone e aiuta a stimolare il picco del sistema nervoso simpatico diurno [37].

Conclusioni

Un'opportuna supplementazione e un corretto stile di vita che preveda un'adeguata alimentazione e specifica attività fisica regolare associati all'esposizione al freddo per brevi periodi e l'uso di alcune classi di sostanze chimiche come gli agenti termogenici, rappresentano tutti strumenti efficaci per la perdita di massa grassa. Quando c'è bisogno di un'azione combinata di queste strategie sul metabolismo lipidico, glucidico e proteico, sono consigliati supplementi con contenuto in vitamine del gruppo B (B1, B2, B6 e B12 assieme all’acido pantotenico e alla niacina) e acido folico, oltre a minerali quali iodio, magnesio e cromo, che hanno come bersaglio rispettivamente la funzione tiroidea, quella muscolare e nervosa e il metabolismo del glucosio e supplementi che associano le proprietà del Coenzima Q10 e L-carnitina a quelle di minerali come rame e zinco, interessati nelle reazioni di respirazione cellulare e di replicazione di DNA e RNA; inoltre, questa formulazione risulta essere utile per garantire una sufficiente produzione energetica, una diminuzione della sensazione di stanchezza e un miglioramento della massa muscolare scheletrica (vedi analisi avanzata della composizione corporea e obesità osteosarcopenica - BIA-ACC Biotekna).


Autori: Dario Boschiero - Data: 26/11/2020


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